Pagus Villaggio Etrusco

Pagus Villaggio Etrusco

Castel Sant’Elia – Pagus, villaggio archeo-sperimentale dedicato agli etruschi, ha aperto le porte ai suoi visitatori domenica 11 settembre. Tre anni di lavoro che hanno portato alla realizzazione fedele dell’idea di Alessio Grandicelli, in collaborazione con la sua compagna Marina Mechkovskaja.

È stato inaugurato domenica 11 settembre Pagus, il nuovo parco archeo-sperimentale fedelmente ricostruito come ai tempi del popolo etrusco. Un vero e proprio viaggio nel tempo, quando nell’Italia antica, tra il IX secolo a.c. ed il I secolo a.c., il nostro territorio era abitato dalla popolazione etrusca. Il villaggio è riprodotto come allora, la capanna del capo villaggio con intorno tante piccole capanne, non mancano aree dedicate agli animali ed una piccola necropoli. Fondatore è Alessio Grandicelli, appassionato e profondo conoscitore del popolo etrusco, il quale si è avvalso dell’aiuto della sua compagna Marina Mechkovskaja.

Il progetto del parco nasce dalla volontà di Alessio di diffondere la conoscenza, ad un pubblico sempre più vasto, sulle origini del popolo etrusco. Gli Etruschi sono uno dei popoli che vissero in Italia nell’antichità e sono considerati una delle grandi civiltà del passato. La cultura etrusca ebbe influenze dirette su quella romana. Infatti, dopo la conquista da parte di Roma dell’Etruria, ci fu un processo di assimilazione. Ma molti aspetti di questa civiltà, come ad esempio la lingua, sono per noi ancora misteriosi.

Tre anni di lavoro per arrivare alla riproduzione fedele di come era un vero villaggio etrusco, fatto in questo caso di capanne, piccoli edifici, animali ed una piccola necropoli. L’attenzione degli etruschi per il culto dei defunti è testimoniato dalle necropoli, “città dei morti”, cioè i loro cimiteri. Nelle necropoli ci sono tombe di diverso tipo, infatti cambiano in base al periodo in cui furono costruite e in base al livello sociale. Le tombe più tipiche sono quelle a tumulo: ambienti circolari sotterranei sormontati da un tumulo. Altri tipi di tombe sono quelle a cassone e a edicola.

Quello ricostruito a Rio Vicano può dirsi un vero e proprio villaggio etrusco, dove si può scoprire come si viveva al tempo dei nostri avi. Capanne, forni, macchine, forge, cavalli, pecore e galline e tutto quello che serviva per vivere a quel tempo. Dalla sua pagina Facebook, Alessio ringrazia gli ospiti presenti: “Ancora devo realizzare quello che è successo. Un’emozione indescrivibile, alle 16,30 si sono spalancate le porte verso un sogno di oltre 2500 anni. Davanti a noi tantissime persone accorse per vedere cosa avevamo realizzato. Quel momento realizzo che tutte le mie fatiche, tutti i miei sacrifici erano stati ripagati. Dopo più di 20 anni ho pianto come un bambino, un mio grande sogno è diventato realtà”.

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